Più di vent’anni fa, quando avevo all’incirca l’età che hanno oggi alcuni dei miei avversari, venni coinvolta da alcune amiche per occuparmi della situazione ambientale della Regione Valledora, vicina a noi santhiatesi. Inutile ricordare la situazione di quella zona, ricca di materiale pregiato per le costruzioni, e quindi teatro di parecchie cave, che nel tempo furono trasformate in discariche.
Eravamo 12 donne, a detta dai politici provinciali “delle gran rompiscatole”, e le battaglie intraprese furono molte: sicuramente ottenemmo più controlli, meno odori e un po’ di timore e rispetto per gli attori ed i movimenti del territorio.
Nel 2011 entro poi a far parte dell’Amministrazione Comunale e continuo ad occuparmi di Ambiente, questa volta in veste più ufficiale.
Oggi Munì dice: “con Ariotti più cave”.
Quando 10 anni fa arrivai in Comune, mi trovai con due pratiche di ampliamento cave già aperte. Una di queste con l’approvazione in Conferenza dei Servizi da parte della precedente Amministrazione di Centro Destra (Canova/Pauna/Simion). Sull’ altra cava battagliammo e l’impresa rinunciò. Ho perso pure il saluto da parte di persone che ci lavoravano, ed ora mettono “like” all’ambientalista Munì!!!
Oggi Munì dice: “con Ariotti più discariche”.
Ma quali ce lo vuole spiegare?? Nel corso degli anni ci sono state richieste per nuove discariche su Alice Castello. Un forte NO da parte delle Amministrazioni, un ricorso da parte della ditta con esito negativo.
Vogliamo parlare dell’autorizzazione sulla Discarica di Amianto al Brianco? Parliamone! I passaggi sono questi:
la Provincia di Biella nega l’autorizzazione.
La ditta ricorre al TAR e vince il ricorso. Non solo, il Tribunale ritiene Santhià soggetto non idoneo a pronunciarsi in Conferenza dei Servizi.
Noi ricorriamo al Consiglio di Stato perché siamo convinti che Santhià sia coinvolta in modo pesante da questa Discarica, sia per quanto riguarda la viabilità, ma soprattutto per la possibile dispersione della polvere di amianto che coinvolgerebbe il nostro territorio. Ora, dopo l’Autorizzazione della Provincia di Biella siamo pronti ad affrontare una nuova causa, entrando nel merito del nuovo progetto, confortati da più legali che seguiranno la causa, pronti a lottare per salvaguardare la nostra salute, ma soprattutto quella dei nostri giovani.
Sull’altro fronte, quello del possibile Inceneritore (ops! Termovalorizzatore) in territorio di Cavaglià, siamo al fianco di molti Comuni che si dichiarano contrari a questo impianto. A mio parere il NO deve essere un no a prescindere, legato al disastro perpetrato negli anni passati sulla zona della Valledora, ormai solo da tutelare e difendere. A tale proposito abbiamo anche ottenuto, proprio per questa zona, un vincolo regionale che pone l’esclusione sull’apertura di nuovi impianti e su ampiamenti di discariche.
Ultimo passaggio: l’amianto a Santhià.
Solo noi, ripeto solo noi dal 2011 abbiamo seguito ogni segnalazione di presenza di amianto e con ordinanze è arrivato l’obbligo di smaltimento. Tutti gli edifici di proprietà comunale con presenza di amianto sono stati bonificati. E poi rimane la presenza di amianto sul capannone ex Magliola di Corso 2 Giugno. Presenza trentennale, mai risolta, ma nemmeno presa in considerazione dalle precedenti Amministrazioni. Noi su questo abbiamo fatto una battaglia a colpi di ordinanze, purtroppo mai eseguite, ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato: ed abbiamo avuto ragione! Costo dello smaltimento: 350.000 €. Cosa abbiamo fatto? Con una cifra che otterremo a seguito di una concessione di locazione su di un impianto fotovoltaico in zona compromessa ex discarica, avremo la possibilità di sostituirci ai liquidatori di Magliola e finalmente smaltire questo amianto.
Questa è la storia. Chi vuol farvi credere diversamente, mente sapendo di mentire.
Angela Ariotti
Vice Sindaco, Assessore all’Ambiente
Candidata Sindaco per la Lista Civica Impegno per Santhià
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